Il gelido spazio dell’ignavia fra Dante e i nostri giorni

Gli ignavi sono collocati da Dante in un gelido spazio di pura negatività: non hanno un vero luogo nell’ordine dell’aldilà, come non l’hanno avuto sulla terra. Sono “non innamorati”, come commenta Cristoforo Landino; han pensato di sottrarsi, come Celestino V, alla loro missione, al disegno che Dio aveva su di loro e sulla storia umana. Simbolo dell’impossibilità morale di isolarsi, di non schierarsi, l’ignavia si contrappone alla giusta ira e alla “viltade”, quella che sembra trattenere Dante dal compiere il suo viaggio. Partendo dall’analisi del poema dantesco, e dalle immagini che ha ispirato, ci si interrogherà su quanto di quella rappresentazione dell’ignavia resta vivo nel nostro tempo.
Lina Bolzoni: ha insegnato Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha collaborato, nel corso della sua carriera, con numerose università in Francia e negli Stati Uniti d’America (tra esse la UCLA, la New York University, e la Harvard University). Fa parte del consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, è socia nazionale dell’Accademia dei Lincei e fellow della British Academy. I suoi studi hanno riguardato i rapporti fra letteratura e filosofia fra Cinquecento e Seicento; l’oratoria sacra e profana; l’arte della memoria e i suoi rapporti con la letteratura e le arti figurative. Fra i suoi libri, tradotti in diverse lingue, si segnalano: La stanza della memoria (Torino 1995); La rete delle immagini. Predicazione in volgare dalle origini a Bernardino da Siena (Torino 2002, Premio Viareggio); Poesia e ritratto nel Rinascimento (Roma Bari 2008); Il cuore di cristallo. Ragionamenti d’amore, poesia e ritratto nel Rinascimento (Torino 2010); ll lettore creativo. Percorsi cinquecenteschi fra memoria, gioco, scrittura (Napoli 2012); Una meravigliosa solitudine. L’arte di leggere nell’Europa moderna (Torino 2019, Premio De Sanctis). Ha curato per Adelphi L’idea del theatro di Giulio Camillo e per la Treccani La Commedia di Dante nello specchio delle immagini (Roma 2021).
L’appuntamento è inserito nel ricco palinsesto di CON_VIVERE, festival sull’interculturalità che nasce nel 2006 e si svolge ogni secondo weekend di settembre nel centro storico di Carrara. Il tema della VI edizione (dal 9 al 12 settembre 2012) sarà “cura”, parola diventata oggi centrale in ragione dell’emergenza sanitaria associata alla pandemia. Anche la situazione odierna ci ha tuttavia mostrato come il covid non abbia sconvolto e chiamato in causa solo il settore sanitario. Non si tratta solo di “terapia”, ma si è posta a più livelli e in più ambiti la necessità di nuove mappe mentali con cui leggere e comprendere il presente a tutti i livelli, avendone appunto cura per garantire il futuro.

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ALDO CAZZULLO – IL POSTO DEGLI UOMINI. DANTE IN PURGATORIO DOVE ANDREMO TUTTI

Aldo Cazzullo presenta in anteprima il suo ultimo libro sul Purgatorio e porta in scena a Camogli uno spettacolo dedicato a Dante, in una chiave classica e per questo estremamente moderna, perché i veri classici sono quelli che sanno parlare al presente e che ci aiutano a dare forma e senso a quello che vogliamo diventare, come persone, come popolo e come civiltà.

Dante è il poeta che inventò l’Italia. Non ci ha dato solo una lingua, ma soprattutto un’idea di noi stessi e del nostro Pese. È il poeta delle donne, che celebra come capolavoro di Dio ma anche come creature terrene infelicemente innamorate o spente dalla violenza degli uomini. Aldo Cazzullo ci proporrà Dante e la Divina Commedia in tutta la sua potenza e attualità, nel tentativo di recuperare, con la consapevolezza e l’orgoglio tutto italiano, la nostra capacità di riscatto e di rinascita, che, dopo sventure ed epidemie, ci porti a “riveder le stelle”.

IL DIVINO POETA CORRETTO, ESPOSTO E COMMENTATO con Andrea Canova

Biblioteca Comunale Teresiana

Mantova

La Commedia di Dante è un classico capace di parlare ai lettori di ogni epoca e, proprio per questo, ha attraversato settecento anni assumendo forme editoriali diverse, restando sempre la stessa ma adeguando la sua veste alle domande e ai gusti di un pubblico in continuo mutamento. La mostra della Biblioteca Teresiana permette di seguire il capolavoro dantesco nel primo secolo della sua vita tipografica (dal 1477 al 1578) e aggiunge un paio di curiosità ottocentesche. Il poema viaggia in modi diversi: da solo, accompagnato da poesie altrui, sostenuto da commenti più o meno adeguati, ornato di illustrazioni, “corretto” da editori senza scrupoli. E intorno cambia tutto ciò che oggi chiamiamo “Italia”.

AZIONE CORALE DANTESCA

Piazza Virgiliana, Mantova

Un coro di cinquanta giovani voci grida per le vie di Mantova i versi del poema. Le parole di settecento anni fa vibrano e si accendono, nell’incontro tra i turbamenti e le passioni di Dante e i desideri e le paure dei ragazzi di oggi. La Commedia diventa un fiume di corpi in movimento, un canto trascinante che richiama le voci di altri poeti dei secoli successivi. Attraverso il collaudato metodo della non-scuola, il Teatro delle Albe metterà “in vita” il capolavoro dantesco passandolo attraverso la materia incandescente dei sentimenti degli adolescenti. Un intenso laboratorio di due giorni da cui prenderà forma la parata cittadina, destinata a travolgere il pubblico del Festival.